Chiusura convitto femminile all'alberghiero "Marchitelli": la CISL scrive alla scuola e agli enti, la dirigente replica

La richiesta della CISL a scuola e istituzioni
Il segretario generale Davide Desiati, nella lettera inviata oggi, ha definito "inaccettabile" la chiusura del convitto femminile, annunciata il 18 aprile (Venerdì Santo) con una nota della dirigente. La CISL sottolinea che la struttura è fondamentale per garantire il diritto allo studio delle ragazze provenienti dai comuni montani, che altrimenti non potrebbero frequentare la storica scuola alberghiera.
Oltre alle ricadute sulle studentesse, il sindacato avverte che la misura comporterebbe la perdita di circa 15 posti di lavoro tra personale educativo e ATA, con gravi conseguenze per un'area interna come quella del Sangro. Per questo la CISL ha deciso di scrivere non solo alla scuola, ma anche agli enti territoriali, chiedendo:
- Alla dirigente di sollecitare una deroga al Ministero per mantenere attivo il convitto femminile;
- A Provincia e Comuni di attivarsi politicamente per trovare una soluzione.
La replica della dirigente: "Decisione imposta dal Ministero"
La dott.ssa Barbara Bernardone, dirigente scolastica, ha risposto con una circolare (n. 292) in cui spiega che la chiusura non dipende dalla scuola ma da una precisa disposizione ministeriale.
Nella nota si legge:
*"A causa dello scarso numero di richieste di iscrizione al convitto femminile, il Ministero ha previsto l'assegnazione in organico solo per i convittori maschi, escludendo quindi le studentesse. Pertanto, per il 2025/2026, il servizio sarà attivo solo per i ragazzi."*
*"A causa dello scarso numero di richieste di iscrizione al convitto femminile, il Ministero ha previsto l'assegnazione in organico solo per i convittori maschi, escludendo quindi le studentesse. Pertanto, per il 2025/2026, il servizio sarà attivo solo per i ragazzi."*
La dirigente ribadisce che l'istituto non ha margine di discrezionalità, essendo vincolato alle risorse assegnate dal Ministero.
Le reazioni e le prospettive future
La decisione rischia di limitare ulteriormente le opportunità per le studentesse delle aree interne, già svantaggiate dalla carenza di trasporti. Se da un lato il calo delle iscrizioni ha influito, dall'altro la mancanza di alternative solleva interrogativi sul diritto allo studio in territori periferici.
La CISL, dopo aver allertato scuola e istituzioni competenti, chiede ora un tavolo di confronto urgente per valutare soluzioni alternative, come il potenziamento dei trasporti scolastici o l'individuazione di fondi straordinari.
